Curarsi in Europa


L'assistenza sanitaria transfrontaliera è un diritto dei cittadini dell'Unione Europea

 

Grazie alla Direttiva 2011/24/UE, recepita a livello Italiano dal D.Lgs n. 38 del 2014.

 

Cosa permette

La Direttiva permette al cittadino di curarsi in Europa stabilendo le condizioni alle quali il paziente può recarsi in un altro Paese per ricevere assistenza medica e il corrispettivo rimborso, ovviando ai lunghi tempi di attesa del SSN di appartenenza, regolamentati in Italia dal PNGLA (Piano nazionale di governo delle liste di attesa)

 

La gestione del pagamento e del rimborso

I costi dell'assistenza sanitaria dovranno essere anticipati dal paziente, che solo successivamente potrà richiedere il rimborso all'ASL di appartenenza.

 

A chi rivolgersi

Ulteriori informazioni sono reperibili attraverso il Punto di Contatto Nazionale, il quale fornirà tutti i dettagli necessari richiesti.


Valutare il proprio percorso di cura

Cosa fare prima di accedere al servizio


È necessario:

  • Esaminare le cure previste, ovvero le prestazioni sanitarie che possono essere eseguite nell'ambito dei Paesi dell'UE
  • Informarsi sulle prestazioni che necessitano di un'autorizzazione preventiva
  • Accertarsi di avere una copia della documentazione medica e dei risultati di tutti gli esami
  • Assicurarsi di sapere quanto costa la prestazione sia nel Paese di origine che in quello di destinazione, se l'autorità provvederà al rimborso e se ulteriori costi (spese di viaggio, alloggio) siano inclusi nel rimborso.

E' fondamentale che il paziente si confronti con il proprio medico prima di effettuare la richiesta di assistenza all'estero.


La documentazione necessaria

Come richiedere l'autorizzazione per operarsi all’estero


L'autorizzazione preventiva è necessaria per l'assistenza sanitaria che comporta:

  • Il ricovero del paziente per almeno una notte, sulla base della valutazione dello stato di salute da parte del medico che ha in cura il paziente
  • La prestazione di assistenza ospedaliera in regime di day surgery indicate dal DPCM 12/01/2017
  • La prestazione di chirurgia ambulatoriale, terapeutiche e di diagnostica strumentale indicate nel DPCM 12/01/2017
  • L'utilizzo di un'infrastruttura sanitaria o di apparecchiature mediche altamente specializzate e costose.

L'autorizzazione dovrà essere richiesta e presentata all'ASL di appartenenza insieme a:

  • L'indicazione diagnostica o terapeutica e la prestazione sanitaria di cui si intende usufruire
  • Il luogo prescelto per la prestazione e il prestatore di assistenza sanitaria presso cui si intende recarsi
  • La certificazione medica
  • Ulteriori indicazioni ai fini della concessione dell'autorizzazione.

La domanda per la richiesta di autorizzazione preventiva è presentata per le prestazioni indicate nel D.Lgs. 38/2014. In ogni caso, la persona assicurata che intende beneficiare dell’assistenza transfrontaliera e del conseguente rimborso ai sensi del detto decreto, presenta apposita domanda all’ASL territorialmente competente, affinché sia verificato se la medesima prestazione debba essere sottoposta ad autorizzazione preventiva. L’esito di tale verifica viene comunicato al soggetto interessato entro 10 giorni e, ove sia positivo, la domanda di autorizzazione preventiva si intende come autorizzazione.
Entro 30 giorni, l'ASL provvederà al rilascio o meno dell'autorizzazione tramite comunicazione scritta. In caso di particolare urgenza, il termine di 30 giorni è ridotto a 15. Nel provvedimento di autorizzazione, l'ASL indica il costo della prestazione ammesso al rimborso. In caso di rifiuto, questo dovrà essere debitamente motivato e potrà essere impugnato dal paziente che ne fa richiesta.

L'autorizzazione può essere negata nei seguenti casi:

  • L'assistenza sanitaria in questione può essere prestata nel territorio nazionale entro il termine giustificabile dal punto di vista clinico, tenuto presente lo stato di salute e il probabile decorso della malattia
  • In base ad una valutazione clinica il paziente sarebbe esposto ad un rischio per la sua sicurezza
  • Se il paziente rappresenta un rischio per la salute pubblica per il paese in cui si riceverà assistenza sanitaria
  • L'assistenza sanitaria in questione è prestata da un prestatore di assistenza sanitaria che suscita gravi e specifiche preoccupazioni riguardo agli standard e agli orientamenti relativi alla qualità dell'assistenza e alla sicurezza del paziente.

Preparare il ritorno a casa

Degenza e ritorno a casa


La documentazione necessaria

Accertarsi di avere una copia della documentazione medica e che le ricette possano essere utilizzate anche in un Paese diverso rispetto a quello di emissione.

 

La continuità della cura

Il paese in cui avviene il trattamento, inoltre, assicurerà che i pazienti abbiano accesso alla propria cartella clinica su supporto cartaceo o elettronico. E' compito del Paese di origine assicurare che il proseguimento delle cure abbia la stessa qualità indipendentemente dal paese dell'UE in cui sono state effettuate le cure.
La prescrizione rilasciata dal Paese dell'UE diverso dal proprio, sarà riconosciuta nel Paese di residenza del paziente e viceversa. Ciò assicura che l'assistenza sanitaria fornita in un altro Paese dell'UE abbia un proseguimento adeguato quando il paziente ritornerà a casa. Il paziente ha diritto ad ottenere il medicinale prescritto sulla ricetta a patto che tale medicinale sia autorizzato per la vendita e disponibile nel Paese in cui il paziente desidera ricevere il prodotto.


Preparare la richiesta di rimborso

Come ottenere il rimborso per la propria prestazione sanitaria


Modalità di rimborso

Parlando di assistenza in forma indiretta, il paziente dovrà anticipare le spese di cura e al suo rientro potrà richiedere il rimborso all'ASL di appartenenza. I costi verranno rimborsati in base alle tariffe regionali vigenti. In ogni caso, tale rimborso non potrà superare il costo effettivo sostenuto dal SSN nel caso in cui la prestazione avvenisse nel proprio paese.

 

Le cure rimborsabili

Le cure rimborsabili sono quelle riconosciute dal Servizio Sanitario Nazionale Italiano, con l'esclusione dell'assistenza sanitaria di lunga durata (ovvero sostenere persone che necessitano di assistenza nello svolgimento dei compiti quotidiani e di routine), dell'assegnazione e dell'accesso agli organi ai fini dei trapianti e dei programmi pubblici di vaccinazione contro le malattie contagiose.

 

I tempi per fare richiesta di rimborso

Entro 60 giorni dall'avvenuta prestazione, il paziente, o un suo delegato, dovrà presentare all'ASL, la domanda di rimborso corredata dalla documentazione sanitaria e dalle fatture ricevute, entrambi in originale.

Inoltre, secondo le disposizioni della regione di appartenenza, potranno essere rimborsate le spese di viaggio e/o di accompagnamento. In ogni caso il rimborso non potrà superare quanto effettivamente speso.