Al via il Patto salute: si conclude un lungo braccio di ferro tra Regioni e Governo
Con un ritardo di almeno un anno, Regioni e Governo pare che abbiano finalmente trovato un accordo sul Patto per la Salute, che fissa le regole della Sanità fino al 2021. Per sbloccare il tutto c’è stato bisogno della decisione del ministero della Salute e del Mef di accettare le richieste dei Governatori, e cioè la possibilità di far restare in servizio i medici fino a 70 anni e il via libera alla stipula di contratti a tempo determinato per gli specializzandi a partire dal terzo anno
Su Twitter troviamo il commento del ministro Roberto Speranza dopo la sigla dell’accordo: «Approvato il Patto per la salute. Governo e Regioni insieme a difesa del diritto alla salute. Ora è più forte il nostro Servizio sanitario nazionale».
Il Patto per la Salute conferma il finanziamento del SSN per 3,5 miliardi per il 2020 ed il 2021. Tra le novità principali c’è la possibilità, che era stata richiesta proprio dalle Regioni per provare ad arginare il problema della carenza di personale, di poter impiegare in corsia i medici se necessario fino a 70 anni. Il tetto della spesa per il personale aumenta, così che consentirà nuove assunzioni. E sempre per ridurre il divario di personale che colpisce in particolare i pronto soccorso le Regioni hanno la possibilità di poter utilizzare i giovani medici che si stanno ancora specializzando già dal terzo anno.
Tra le altre misure che dovranno essere attuate c’è la riforma degli enti che gravitano attorno al ministero: l’Agenzia del farmaco, l’Istituto superiore di sanità e l’Agenas. C’è poi l’invito a rivedere la governance della spesa farmaceutica, la revisione dei tetti e saranno definiti delle linee d’indirizzo per rilanciare l’assistenza sul territorio con l’avvento anche dell’infermiere di famiglia. Previsto anche lo sviluppo della farmacia dei servizi, dove si potranno fare analisi e primi esami, una revisione della Sanità integrativa e soprattutto la riforma della compartecipazione dei cittadini alla spesa con i ticket che saranno pagati in base al reddito.