Digitalizzazione della sanità italiana, tutti gli obiettivi per restare competitivi
La Sanità italiana è indietro nel processo di trasformazione digitale, con il rischio che i servizi perdano competitività risultando inadeguati.
La sanità deve rapidamente entrare nell’era della trasformazione digitale, come è già successo per i più avanzati sistemi pubblici e privati di welfare mondiali, pena la perdita di competitività sui servizi che risultano ogni giorno sempre più inadeguati e burocraticamente appesantiti.
Il nostro welfare necessita di servizi online e ad accesso semplificato, trasparenti, in grado di abbassare i costi delle prestazioni a favore della qualità e della maggiore offerta, e soprattutto in grado di colmare la richiesta di continuità di cura tra ospedale e territorio. Nel mondo del mercato elettronico che ti porta a casa anche la spesa, prenotazioni di prestazioni ambulatoriali online, pagamento del ticket con paypal, scelta e revoca del medico di base o del pediatra per i bambini, consegna dei medicinali a domicilio, assistenza a domicilio sia di tipo sanitario che socio-sanitario non possono essere concepiti fuori dall’ambito dell’e-Health. Perché fare file interminabili fuori agli ambulatori se l’accesso allo sportello postale lo prenoto da app?
Prendiamo riferimento dagli atti programmatici del Governo in merito alla Sanità digitale per inserire delle proposte tecnologiche abilitanti le soluzioni. Nel documento di Economia e Finanza 2019, il ministro Tria mette in premessa, declinando le argomentazioni del Programma Nazionale di Riforme, la volontà del Governo di agire in termini di miglioramento del Sistema Sanitario Nazionale e delle relative infrastrutture in quanto volano di sviluppo sociale e di supporto alle famiglie. In particolare, le sfide che il nostro SSN si troverà ad affrontare e dover gestire nei prossimi anni sono:
- gestire l’invecchiamento della popolazione e della forza lavoro in un contesto di decrescita demografica;
- garantire l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) in modo uniforme su tutto il territorio nazionale;
- governare l’evoluzione della domanda in condizioni complesse e con più patologie;
- realizzare una migliore integrazione tra i sistemi sanitari, di assistenza sociale e di sostegno;
- aumentare la promozione e la prevenzione della salute;
- prepararsi ai cambiamenti derivanti dal progresso scientifico e dalla innovazione tecnologica.
Da evidenziare altri obiettivi:
- ll rispetto degli obblighi di programmazione a livello nazionale e regionale, con particolare riferimento alla cronicità e alle liste d’attesa;
- l’implementazione di infrastrutture e modelli organizzativi finalizzati alla realizzazione del sistema di interconnessione dei sistemi informativi del SSN, tenendo conto delle infrastrutture già disponibili nell’ambito del Sistema Tessera Sanitaria e del Fascicolo Sanitario Elettronico;
Nella gestione dei LEA rientra anche il Piano Nazionale delle Cronicità, destinato ad assicurare ai quasi 24 milioni di persone che hanno una o più malattie croniche servizi adeguati ed omogenei in tutto il territorio nazionale. A febbraio è stato approvato in Conferenza Stato-Regioni il nuovo Piano Nazionale per il Governo delle Liste di Attesa 2019-2021 (PNGLA), al fine di creare un nuovo modello più efficiente e aggiornato con regole più semplici e tempi certi per le prestazioni sanitarie e incrementare il grado di efficienza e di appropriatezza di utilizzo delle risorse disponibili. Le principali caratteristiche del Piano sono:
- accesso informatico alle agende di prenotazione delle strutture pubbliche e private accreditate e della libera professione intramuraria, da parte dei sistemi informativi aziendali e regionali;
- obbligo delle Regioni e delle Province Autonome di varare entro 60 giorni il proprio piano;
- previsione dei tempi massimi di attesa di tutte le prestazioni ambulatoriali e in regime di ricovero, prevedendo, per esempio, l’utilizzo delle grandi apparecchiature di diagnostica per immagini per almeno l’80 per cento della loro capacità produttiva;
- i direttori generali delle aziende sanitarie saranno valutati anche in base al superamento delle criticità legate ai lunghi tempi di attesa, che costituiscono un elemento prioritario della loro valutazione rientrante negli obiettivi di salute connessi agli adempimenti dei LEA.
Peraltro, alla riduzione delle liste di attesa la Legge di Bilancio per il 2019 destina 350 milioni nel triennio 2019-2021 per l’implementazione e l’ammodernamento delle infrastrutture tecnologiche dei sistemi di prenotazione elettronica per l’accesso alle strutture sanitarie.