17mila pazienti ancora in lista d’attesa
Dopo i 5 anni previsti dall’adozione del nuovo Piano Sanitario regionale si è notato che gli obbiettivi promessi non sono ancora stati raggiunti, bensì sono falliti. Questo è quello che afferma il Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi.
Serve un rafforzamento dei servizi sanitari di base per poter migliorare il servizio di guardia medica e Case della salute e inoltre limitare l’accesso al pronto soccorso.
Mancano misure importanti per ridurre uno dei problemi più importanti della sanità: le liste d’attesa. Le risorse promesse devono essere stanziate più a favore dei servizi sanitari e molto meno per il costo della macchina burocratica organizzativa. Inoltre la cartella informatica regionale è ancora poco adottata da molte regioni, risultando un buco nero.
Secondo il neo direttore generale della sanità toscana, Dottor Tomassini, il problema delle liste d’attesa è legato allo svolgimento dell’attività privata da parte dei medici che svolgono la libera professione, dichiarando che questi dedichino più tempo alla propria attività privata piuttosto che al servizio sanitario nazionale. Per questo il dott. Tomassini, dichiara che se i medici non riducono le liste d’attesa verranno penalizzati nello svolgimento dell’intramoenia.
Di fatto, però, il problema è legato alla gestione delle strutture sanitarie, poiché le sale operatorie vengono chiuse e gli spazi dove si effettuano le visite sono sempre più ridotti. Ecco come mai si contano più di 17mila pazienti in lista d’attesa.
Andare a ridurre ulteriormente la libera professione si pensa possa provocare un aumento del 5-10% delle liste d’attesa, mentre l’obiettivo generale è proprio quello contrario ovvero abbatterle.
Quindi, il tallone d’Achille del Servizio Sanitario non sono certo i medici.
Source: www.luccaindiretta.it