Tutti in fuga dagli ospedali del Lazio
I pazienti della regione Lazio, tendono sempre di più a diventare “i pendolari della salute”, a causa di liste di attesa infinite e cure insoddisfacenti.
La regione Lazio risulta al terzo posto, per l’ammontare dei debiti con le altre Regioni e con gli ospedali di Stati esteri. Per coprire i costi necessari alle cure dei residenti nelle strutture oltre confine, ad oggi le regioni hanno presentato un conto di 225 milioni.
Il calcolo della mobilità sanitaria per il fondo sanitario 2019, rispetto alle matrici del 2017, vede un saldo negativo di 224 milioni e 923 mila euro per il Lazio a fronte di una differenza tra i crediti (329.356.600) e i debiti (554.280.493) sia con le altre Regioni che con Città del Vaticano (proprietaria dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, in credito con tutta Italia per un totale di 202 milioni e 292 mila euro) e con l’Associazione dei cavalieri dell’Ordine di Malta (titolare dell’Ospedale San Giovanni Battista, che vanta crediti con tutte le Regioni di 40.790.552).
Saldi peggiori del Lazio sono indicati solo per la Campania (-302 milioni) e la Calabria (-274). Ma, in generale, tutte le regioni del Sud presentano saldi negativi, fatta eccezione per il Molise. Il record, invece, di saldi positivi è della Lombardia, con oltre 690 milioni, seguita dall’Emilia Romagna con quasi 327, e dalla Toscana con 142.
A pesare sulla problematica, risalta anche la mancanza di posti letto. Il Lazio figura infatti al settimo posto delle regioni con meno letti a disposizione nelle strutture sanitarie, quindi sotto lo standard nazionale, che prevede 3 posti letto ogni mille residenti. Il pendolarismo sanitario, quindi, non è una questione che riguarda solo le degenze, ma anche le attività ambulatoriali.
Source: www.iltempo.it