Recovery Plan. Per la Salute solo 9 mld
Dei 209 miliardi previsti dal Recovery Plan per l’Italia il Governo ha stanziato solo il 4,6% alla Salute! Nove miliardi per il rinnovamento dell’assistenza territoriale e la digitalizzazione. Questi dati si possono trovare nella bozza del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano per l’accesso ai fondi del Next Generation Eu. Ed era solo qualche mese fa, la scorsa estate, che il Ministero della Salute chiedeva al Governo 68 mld dal Piano europeo.
E proprio su questa cifra il Ministro Speranza, in un’intervista al Sole 24 ore nei giorni scorsi, è tornato a puntare il dito.
“Quelle sono le risorse che consideriamo giuste per il nostro Piano. Che ovviamente sono da spendere in più anni.” E per finanziarlo, secondo Speranza, “dobbiamo utilizzare tutte le risorse disponibili. Vanno bene i soldi che arrivano dall’Unione europea da tutti i canali possibili che sono attivabili. Ma vanno bene anche i soldi del bilancio dello stato e anche il Mes”.
Ad oggi, però, nell’ambito del Recovery Plan nel testo all’esame del Consiglio dei ministri, alla sanità andrebbero “solo” 9 miliardi, ai quali vanno però aggiunte le risorse per l’ammodernamento degli ospedali. Cifra molto distante da quella definita “ottimale” dal ministro.
“Il PNRR contribuirà, – scrive il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – insieme alle altre azioni del Governo già intraprese, a rafforzare la nostra sanità, così duramente colpita dalla Pandemia. Per tutelare la salute di tutti, due direttrici sono emerse come fondamentali. L’importanza dei presidi territoriali sociosanitari per una rete di assistenza diffusa e prossima ai cittadini e l’esigenza di promuovere l’ammodernamento tecnologico e strutturale degli ospedali progredendo al contempo nello sviluppo della telemedicina e promuovendo la ricerca di base e applicata in campo medico”.
Le risorse.
Per quanto riguarda gli investimenti in cui si concretizzano le due componenti della missione Salute, sono distribuiti su 5 progetti. Per un ammontare complessivo di risorse pari a 9 miliardi di euro.
La prima componente, “Assistenza di prossimità e telemedicina”, ha come obiettivo il potenziamento e l’orientamento del Sistema Sanitario. Obiettivo: un modello incentrato sui territori e sulle reti di assistenza socio-sanitaria.
Per conseguire tali obiettivi, la componente prevede due linee d’intervento.
1. Il potenziamento dell’assistenza sanitaria e della rete territoriale, suddiviso nei seguenti ambiti di intervento. a) L’integrazione complessiva dei servizi assistenziali socio-sanitari per una presa in carico globale della persona all’interno della Casa della Comunità. b) La riorganizzazione della gestione dei servizi di cure domiciliari integrate e lo sviluppo e implementazione locale di un modello digitale dell’assistenza domiciliare integrata. c) La promozione della salute, la prevenzione primaria e secondaria e il controllo delle malattie trasmissibili e non trasmissibili, per tutte le persone prese in carico nella Casa della Salute, anche grazie all’integrazione delle soluzioni tecnologiche. d) L’implementazione di presidi sanitari a degenza breve (Ospedali di comunità) che svolgano una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero tramite la costituzione di Centrali Operative Territoriali. e) Il miglioramento degli standard assistenziali nelle Residenze sanitarie per pazienti disabili e non autosufficienti. f) Sviluppo capillare della rete di centri territoriali per il contrasto alla povertà sanitaria, per rispondere più puntualmente ai bisogni della popolazione hard to reach hard to treat.
2. Lo sviluppo di un modello di sanità pubblica ecologica (“One Health”) Salute, Ambiente e sicurezza alimentare. a) L’istituzione di una rete del “sistema nazionale di prevenzione salute-ambiente e clima, SNPS”, pienamente integrabile con l’esistente Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale (SNPA). b) Lo sviluppo del sistema di sanità pubblica veterinaria e sicurezza degli alimenti, con la definizione di un sistema integrato delle attività per la food safety ad alto contenuto tecnologico.
La seconda componente, “Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria” ha un duplice obiettivo che si traduce nelle seguenti linee d’intervento:
1. La prima riguarda l’ammodernamento tecnologico e digitale del sistema sanitario. Particolare riferimento all’ammodernamento complessivo del parco tecnologico degli ospedali, al rafforzamento del sistema emergenza-urgenza, agli interventi di integrazione ospedale-territorio per la presa in carico dei percorsi assistenziali e alla realizzazione di interventi regionali per l’evoluzione. Al completamento e la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico, anche ampliandone gli strumenti che abilitino la raccolta di nuove informazioni su base volontaria da parte del cittadino.
2. La seconda riguarda il potenziamento delle attività di ricerca e trasferimento tecnologico. a) Lo sviluppo di un ecosistema per l’innovazione nell’area “Salute”, tramite partenariati misti per soluzioni innovative nel settore life science e la creazione di nuove imprese science-based. b) Voucher per il sostegno al trasferimento tecnologico negli ambiti della salute.
3. Il Potenziamento della formazione del personale sanitario con interventi per a) l’ampliamento dell’accesso ai percorsi di specializzazione dei neo-laureati in medicina e chirurgia; b) il potenziamento della formazione dei professionisti sanitari.