Regioni minacciano ricorso alla Corte Costituzionale per tagli sanità.
“Chiediamo al governo di eliminare il definanziamento o di impegnarsi ufficialmente per il reintegro. Richiesta al ministero di bloccare le risorse per i livelli essenziali di assistenza fino all’entrata in vigore delle nuove tariffe.”
L’appello delle Regioni riguardante il taglio di 1,2 miliardi di euro destinati alla sicurezza sismica delle strutture ospedaliere, previsto nel titolo 1 comma 13 del decreto legge del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), è stato sollevato con grande determinazione durante i lavori della Conferenza delle Regioni. Le Regioni, consapevoli dell’importanza di garantire la sicurezza degli edifici sanitari, pongono l’accento sull’urgenza di intervenire affinché tali fondi vengano ripristinati.
In particolare, la richiesta avanzata è duplice: da un lato, si chiede l’abrogazione della disposizione che prevede il taglio di tali risorse; dall’altro, si auspica un impegno formale da parte del governo centrale per il reintegro dei fondi, al fine di assicurare la messa in sicurezza delle strutture ospedaliere su tutto il territorio nazionale. Le Regioni, pur manifestando una volontà di collaborazione, rimangono fermamente determinate nel garantire la tutela della salute e della sicurezza dei cittadini, e sono pronte a ricorrere alla Corte Costituzionale nel caso in cui non vengano soddisfatte le loro richieste.
Parallelamente, la Ragioneria di Stato ha sollevato una questione correlata in merito all’utilizzo dei finanziamenti destinati ai Livelli Essenziali di Assistenza (Lea). È emerso che tali fondi, invece di essere impiegati per l’aggiornamento delle tariffe e per migliorare l’accesso alle cure specialistiche e protesiche, sono stati utilizzati dalle Regioni per altre spese, segnalando un’utilizzo improprio delle risorse. Pertanto, la Ragioneria ha sollecitato il Ministero della Salute a intervenire per rendere indisponibili tali risorse per altri scopi, al fine di garantire il pieno raggiungimento degli obiettivi assistenziali e di evitare che vengano utilizzate per coprire inefficienze regionali.
Fonte: repubblica.it