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15 April 2020

Nella lotta all’ultima mascherina Usa ed Europa sbancano i Paesi poveri

Nella lotta all’ultima mascherina Usa ed Europa sbancano i Paesi poveri

Pochi giorni fa il New York Times, a seguito di un’inchiesta innescata da un grido di allarme lanciato dall’Unicef, ha denunciato che i Paesi dell’Africa e dell’America Latina non riescono a comprare i dispositivi di protezione contro il Coronavirus perché l’impennata nella domanda dai Paesi con economie più forti ha fatto schizzare alle stelle i prezzi.

Stiamo comprando tutti mascherine nell’emergenza Coronavirus. E lo vediamo quanto sia difficile reperirle e quanto i prezzi salgano.

Anche tutti i governi stanno cercando mascherine e reagenti chimici necessari per i tamponi del Covid19. Ma chi è in grado di spendere di più, sta usando tutta la sua forza economica per garantirsi questi strumenti oggi così importanti per prevenire il diffondersi dell’epidemia.

In questa corsa in cui ciascuno nel mondo fa per sé a finire in fondo sono ancora una volta i Paesi dell’Africa e dell’America Latina. Gli stessi che già si trovano a fare i conti con il Coronavirus partendo con l’handicap di sistemi sanitari più deboli e posti di terapia intensiva che spesso si contano sulle dita di una mano per regioni abitate da milioni di persone.

Nell’inchiesta del New York Times i responsabili di grandi laboratori anche in Paesi come il Brasile o il Sudafrica denunciano la difficoltà nel procurarsi reagenti chimici per i test. «Ho chiamato personalmente aziende private in tre continenti e l’unica cosa che mi garantivano era una consegna a 60 giorni», racconta il dottor Amilcar Tanuri dell’università di Rio de Janeiro.

Dallo Zambia, poi, il dottor Charles Holmes, del Centre for Infectious Disease Research, parla di mascherine proposte addirittura a un prezzo «cinque o dieci volte superiore all’ordinario, salvo poi scoprire che erano comunque pezzi scaduti nel 2016».

In un mercato con carenza di risorse disponibili e senza una vera risposta globale all’epidemia, Stati Uniti ed Europa nel fronteggiare la propria emergenza stanno sbancando di fatto tutti gli altri.

«Per le nostre nazioni e i nostri governi diventa difficile fare accordi con i produttori quando Paesi più ricchi di noi negoziano per gli stessi beni – continua il dottor Holmes -. Il privato è più probabile risponda a chi offre di più, è semplicemente business».

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