Ecco tutte le sfide che attendono la sanità nel 2020, non solo ticket e vaccini
Le sfide che attendono la sanità nel 2020 sono molte ed impegnative.
Partiamo dal Patto per la salute approvato in dicembre. Nel Patto sono contenute le linee d’indirizzo per il prossimo biennio che Regioni e Governo dovranno seguire e trasformare in provvedimenti concreti.
Si inizia con le nuove linee guida su commissariamenti e piani di rientro. Il commissariamento è previsto solo in casi estremi, sono invece previsti tutti i passaggi che dovranno essere intrapresi per evitare che Lea e conti economici esplodano.
La riforma delle specializzazioni, con la strutturazione più definita della formazione-lavoro per gli specializzandi a partire dal 3° anno, prevede anche la possibilità di estendere fino al 2022 la possibilità di mantenere i medici in servizio fino a 70 anni e anche la revisione del corso di formazione in medicina generale.
Nel 2020 si dovrà lavorare anche sul programma nazionale per la mobilità sanitaria, per cercare di risolvere l’annosa questione dei cittadini che si spostano in altre Regioni per curarsi (un fenomeno che coinvolge quasi 1 mln di pazienti l’anno, che soprattutto dal Sud si spostano al Nord per curarsi).
La riforma di Aifa, Iss e Agenas, per eliminare le duplicazioni di funzioni, viene chiamata in causa oramai da diversi anni, ed anche per quest’anno sarà in discussione!
Per quanto riguarda invece la governance dei farmaci, c’è da notare che le linee guida definite a fine 2018 sono rimaste pressoché inapplicate anche per la forte contrarietà delle industrie che tra l’altro, dopo l’accordo sul payback pregresso sottoscritto nel 2019, chiedono la revisione dei tetti di spesa.
Sulla sanità il Patto per la Salute affronta il tema della sanità territoriale
e della sanità integrativa.
Per la sanità territoriale, questione delicata e complicata, si ritiene che la soluzione sia l’integrazione di tutti i servizi presenti sul territorio (medici di famiglia, pediatri, infermieri, farmacie, servizi socioassistenziali). Dovranno essere scritte per questo delle linee d’indirizzo, ma con gli interessi in ballo non saranno di facile stesura.
Per la sanità integrativa sarà istituito un Gruppo di lavoro per riordinare la normativa e anche tutta la questione degli sgravi fiscali.
C’è poi la questione vaccini. Il Ministro Speranza ha chiarito che la legge Lorenzin per ora non si tocca, e quindi Il Ddl sull’obbligo flessibile difficilmente vedrà mai la luce.
La riforma dei ticket sanitari: il disegno di legge non è mai stato fatto, siamo quindi in attesa che la normativa venga rivista, e l’unica certezza che abbiamo è che da settembre 2020 non si pagherà più il superticket.
Siamo in attesa anche di vedere il Decreto ministeriale che detterà le regole per l’utilizzo dei 235 mln stanziati in Bilancio per la dotazione strumentale di diagnostica di primo livello per medici di famiglia e pediatri, anche per valutare poi l’impatto delle linee guida sul Piano nazionale delle liste d’attesa.
Il Governo giallo-rosso avrà la forza di rimanere al potere? E soprattutto, nella prossima manovra troveremo lo stanziamento di 10 mld per la sanità entro il 2023 annunciato da Conte?