La Direttiva 2011/24/UE assente dalla campagna elettorale
Le elezioni sono da poco finite, tutti i partiti politici hanno parlato di immigrazione, lavoro, scuola, sostenibilità ma il tema della sanità ed in particolare il diritto alla salute nell’UE è stato un grande assente nelle varie campagne elettorali. In particolare, la Direttiva 2011/24/UE sulla sanità transfrontaliera è stata un tema erroneamente marginalizzato.
Dovrebbe essere interesse dei politici promuovere, a livello nazionale e a livello europeo, l’educazione sanitaria per migliorare la qualità della vita dei cittadini dell’Unione. E invece, nessun politico ha menzionato la Direttiva 2011/24/UE nella propria campagna elettorale.
La Direttiva prevede la presenza in tutti gli Stati membri di un Punto di Contatto Nazionale (NCP), ovvero punti di informazione riguardanti l’assistenza in materia sanitaria. I NCP vengono messi a disposizione dei cittadini per promuovere il diritto del paziente alla libera circolazione nei Paesi UE e al fine di aiutarli a compiere una scelta consapevole.
La sanità transfrontaliera, parlando di assistenza sanitaria indiretta, prevede il rilascio di un’autorizzazione preventiva da parte dell’Asl della regione di residenza del paziente. Il cittadino anticipa le spese e entro 60 giorni dalla prestazione dall’Asl di residenza gli verranno rimborsate. Il rimborso, però, non sarà uguale a ciò che il cittadino necessariamente spende, ma sarà uguale invece a quanto costa quel tipo di prestazione nel suo Paese di provenienza. Sicuramente questo aspetto rappresenta un possibile ostacolo nell’attuazione della Direttiva Europea.
Nonostante la Direttiva 2011/24/UE rientri come diritto alla salute dei cittadini europei rimane ancora sconosciuta alla maggioranza. Dovrebbe avere invece un ruolo più centrale negli standard dell’UE essendo un diritto sociale.
La Direttiva tutela un contesto privo di legislazione in materia, ad eccezione di due regolamenti che però tutelavano in materia di sanità soltanto alcune categorie di cittadini (lavoratori, studenti, ecc…).
Grazie, però, all’intervento della Commissione europea si sono definiti i principi comuni a tutti gli Stati Membri in materia di sanità, con l’obiettivo di mettere a confronto i sistemi sanitari dei vari Paesi dell’UE in modo da creare, in ciascun cittadino europeo, una sorta di pretesa alla buona amministrazione del servizio del proprio paese. In questo modo si può generare una competizione virtuosa tra i sistemi sanitari europei.
Source: www.dire.it