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Lea: con il nuovo sistema di valutazione approvato dallo Stato-Regioni solo 9 regioni sarebbero in regola - CBH

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6 May 2019

Lea: con il nuovo sistema di valutazione approvato dallo Stato-Regioni solo 9 regioni sarebbero in regola

Lea: con il nuovo sistema di valutazione approvato dallo Stato-Regioni solo 9 regioni sarebbero in regola

Il Ministero della Salute ha analizzato la prima sperimentazione sul nuovo sistema di garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), approvato lo scorso dicembre in Stato-Regioni.

Da una prima analisi emerge un quadro preoccupante: il 60% delle Regioni non riescono a garantire i nuovi LEA.

Per capire se la nuova sperimentazione sui LEA funziona, ogni area è stata suddivisa secondo degli indicatori ben precisi suddividendo, inoltre, per area di prevenzione, distrettuale e ospedaliera.

Secondo i nuovi indicatori sperimentali è emerso che tra le 9 regioni che garantiscono i LEA al top si attesterebbe il Piemonte, seguito da Lombardia, Trento, Veneto, Liguria, e Romagna, Toscana, Umbria e Marche.

Il punto problematico che risulta della sperimentazione è che tutte le altre 12 regioni non sembrano essere in grado di garantire i LEA. Tra le regioni vicine alla sufficienza ci sono:

  • Friuli Venezia Giulia che non raggiunge la sufficienza solo sull’attività di prevenzione;
  • Lazio che si dimostra insufficiente solo nell’attività distrettuale;
  • Abruzzo appena sotto la sufficienza per l’attività distrettuale e ospedaliera;
  • Puglia.

A seguire poi parliamo di Basilicata, Calabria.

Infine le 5 peggiori che hanno i dati più negativi soprattutto per l’assistenza territoriale, con punteggi molto bassi, sono Valle d’Aosta e Bolzano, sufficienti entrambe solo per l’assistenza ospedaliera, Molise e Sardegna sufficienti solo per la prevenzione e in fondo alla classifica la Campania che non riesce a conquistare la sufficienza in nessuna delle tre aree.

Da quest’analisi si evidenzia che sono molte di più le Regioni sotto il livello minimo di erogazione rispetto a quelle che raggiungono la sufficienza. Inoltre, la maggioranza di insufficienze ricade sull’assistenza territoriale.

Ciò che emerge dalla sperimentazione è un quadro molto peggiore rispetto alle ultime rilevazioni della Griglia Lea (2016).

Visti questi dati, le Regioni avevano chiesto di rimandare l’avvio del nuovo sistema al 2020 e rivedere anche le norme su piani di rientro nel nuovo Patto per la Salute. Anche perché stando a questa situazione, si rischia di avere mezza Italia in Piano di rientro e con commissari governativi.

È indubbio che questi risultati mostrano un quadro disarmante rispetto alla auspicata uniformità dei servizi erogati nelle diverse realtà territoriali proprio ora che si sta stringendo il cammino verso una maggiore autonomia regionale anche in sanità.  

Source: : www.quotidianosanita.it