Ospedali senza medici: chiesti mille stranieri dall’inizio del 2018
Uno dei maggiori problemi della sanità a livello nazionale è la mancanza di personale medico negli ospedali, in particolare di medici specialisti. Le figure professionali che mancano in ospedale sono anestesisti rianimatori, ortopedici, pediatri e medici del pronto soccorso. A manifestare l’emergenza dopo Molise e Veneto è proprio l’Asl di Foggia. Per porre rimedio, seppur temporaneo, ha richiamato in servizio medici pensionati. Ma è una soluzione non permanente per ovvie motivazioni.
Il direttore generale Vito Piazzolla ha definito la situazione “drammatica” tanto da aver dichiarato: «Le nostre strutture sono in ginocchio». Mentre si aspettano nuovi medici laureati, si cercano soluzioni alternative. Possibili rimedi sono i camici bianchi già pensionati, i professionisti stranieri, medici a gettone. Interviene a proposito anche la ministra della Salute Giulia Grillo: «I tanti medici che rimangono bloccati tra la laurea e la scuola di specializzazione bisogna iniziare a farli lavorare prima, con mansioni magari inferiori, però cominciare a inserirli nel circuito del mondo del lavoro». «Vorrei vietare la pratica dei medici che lavorano a gettone o su chiamata – ha aggiunto Grillo – perché non dà al cittadino la garanzia che la qualità del servizio sia adeguata. Abbiamo tolto i voucher e abbiamo i gettoni per i medici? Una follia». Si opta quindi per medici stranieri assunti con contratti a breve termine in attesa di qualcuno che li sostituisca. I primi ad aver risposto all’urgenza sono stati i medici rumeni. Molti professionisti, però, non sono ammessi se mancanti di diritto di cittadinanza e per legge non possono essere ammessi ai concorsi pubblici. Un ulteriore ostacolo è costituito dagli stipendi: uno stipendio medio di uno specialista in Italia guadagna la metà rispetto ad un collega europeo. La chiamata di medici stranieri aumenta ogni giorno per riempire i vuoti della sanità.
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