Raccomandazione dell’UE per rendere accessibili i dati clinici ai pazienti che si curano all’interno della Comunità Europea
I Cittadini dell’UE hanno la possibilità di ricevere assistenza sanitaria transfrontaliera grazie alla Direttiva 2011/24/UE; il paziente avrà con sé tutta la cartella clinica, prima e dopo la cura ricevuta all’estero. Ma per agevolare lo scambio di informazioni tra medico e paziente, una volta tornato a casa, si è reso necessario un intervento della Comunità Europea per facilitare questo scambio di documentazione.
Dato che la possibilità dei cittadini europei di accedere alla documentazione clinica elettronica in tutta l’UE varia notevolmente da un paese all’altro, la Commissione Europea ha formulato alcune raccomandazioni che ne agevoleranno l’accesso transfrontaliero nel pieno rispetto del regolamento generale sulla protezione dei dati.
Come dichiarato da Andrus Ansip (Vice Presidente responsabile per il Mercato Unico Digitale) si è resa necessaria un’accelerazione per lo sviluppo di un sistema che garantisca lo scambio sicuro e completo delle cartelle elettroniche in tutta l’UE tra i professionisti sanitari e i loro pazienti. Questa permetterà di migliorare la vita dei cittadini che intendono consultare la propria cartella clinica online in qualsiasi momento.
Anche Vytenis Andriukaitis (Commisario Responsabile per la Salute e la Sicurezza Alimentare) si è pronunciato in merito alla possibilità di condividere in modo sicuro le informazioni mediche. Queste possono migliorare in modo sostanziale la qualità dell’assistenza che i pazienti ricevono all’estero ma anche produrre effetti positivi sui bilanci sanitari.
Mariya Gabriel, (Commissaria responsabile per l’Economia e la società digitali), ha aggiunto che questa iniziativa aiuterà i pazienti a ricevere cure ovunque si trovino nell’UE, anche in situazioni di emergenza o nel caso di cure programmate.
L’accesso a cartelle cliniche complete e personali in tutta l’UE può quindi offrire benefici enormi ai cittadini europei, ad esempio:
- In caso di cura programmata in un altro Stato membro dell’UE, accesso immediato dei medici alle informazioni sul paziente, ad esempio dati su eventuali patologie croniche, allergie o intolleranze a determinati farmaci. Ciò può accrescere notevolmente la loro capacità di prestare le cure più efficaci;
- migliore qualità e garanzia di continuità dell’assistenza sanitaria transfrontaliera prestata ai cittadini che si spostano all’interno dell’Unione Europea;
Per sviluppare ulteriormente questo scambio di informazioni verrà istituito tra la Commissione e gli Stati membri un processo di coordinamento comune che consentirà di raccogliere i contributi e le osservazioni delle parti interessate, quali ad esempio rappresentanti del settore, professionisti sanitari e i rappresentanti dei pazienti, sia a livello dell’UE che a livello nazionale.
Source: www.key4biz.it